Descrizione Sottomissione

Caro diario, sono un'onda sonora. Ho sempre atteso il mio momento di essere generata. Ho sempre aspettato pazientemente l'aria nelle canne di quell'organo vibrare il mio nome. Quanti giorni, mesi, anni ad attendere di essere chiamata per risuonare una frequenza nell'aria memore. Quante mani accarezzavano i tasti ormai consumati e quante volte trattenevo il respiro nella speranza del mio turno. Oggi é arrivato, oggi ho suonato. Molte mie compagne hanno già intrapreso questo viaggio verso uditori non attenti o addirittura assenti. Io non mi sono mai reputata un'onda fortunata ma oggi ho potuto vantare questo errore. Ho suonato per la prima ed ultima volta e non ho suonato invano. Mani ardenti di amore sfioravano i tasti, e le canne mi lanciavano nell'aria. Ho suonato per due orecchie pronte ad ascoltarmi, per un cuore spento e testardamente determinato a rimanere tale, che, al mio passaggio, si é illuminato. Ho suonato e ho visto negli occhi di una giovane donna il riflesso del musicista colorarsi lentamente dei colori dell'amore. Ho suonato per la prima e ultima volta ma ogni volta che vedrò il frutto del mio passaggio, rivivrò la breve bellezza del mio suono farsi strada tra le mura di un'illuminata chiesa. Oh, caro diario, se mai non avessi suonato, quanta miseria abiterebbe due giovani cuori.