Dettaglio Sfida sottomessa

Pagina di diario - Zyklon

Studente: Giulia Imbriani

Scuola: I.S.I.S. "RITA LEVI MONTALCINI" | LICEO "RITA LEVI MONTALCINI"

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Come ogni giorno, sono qui. Nessuno mi vede, nessuno mi sente. Sono in una scatola di ferro. Per giorni ho atteso, sotto forma di granuli inerti, in uno stato solido che conservava in sé tutta l'energia del cambiamento. Poi, la luce. Delle mani guantate mi sollevano, trasportandomi per un corridoio stretto. Per loro sarà stato faticoso trovarmi; sono praticamente invisibile. Percepisco dei passi, tanti esseri in movimento. Io sono ancora in un condotto buio, aspettando il momento in cui mi utilizzeranno come arma invisibile. Si stringono gli uni agli altri, senza sapere che io sono qui, sopra le loro teste, in attesa. Poi, un rumore metallico. Il coperchio si apre. Cado. La temperatura dell'ambiente fa il resto: basta poco perché il mio corpo subisca una sublimazione spontanea, trasformandomi in gas. Ritorno ciò che ero destinato a essere: un insieme di molecole libere, letali. Mi espando secondo le leggi della diffusione molecolare: da zona a maggiore concentrazione verso quelle a minore, riempio ogni volume disponibile, spinto dalla differenza di pressione parziale. Mi infilo nei polmoni, spegnendo ogni respiro. Eppure, nessun rumore. Loro non possono capire cosa sta succedendo finché non sentono il fiato corto. Dopo l’agonia, la quiete. Le porte si riaprono, l'aria fresca mi spazza via. Le correnti convettive fanno il loro lavoro, diluendomi fino a farmi sparire. Nessuno mi vedrà mai, nessuno riuscirà a capire cosa è successo in queste “docce”. Eppure, io c'ero.