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La mia scoperta, diario di un neutrino

Studente: Simone Montagna

Scuola: DELLA BASSA FRIULANA | ALBERT EINSTEIN

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro diario, oggi è successo qualcosa di straordinario, anche se per me non è cambiato nulla. Continuo a sfrecciare attraverso la materia come sempre, senza curarmi di protoni, elettroni o altre particelle lente. Eppure, laggiù, nel mondo degli esseri umani, è accaduto qualcosa di epocale: mi hanno trovato. Per decenni dubitavano della mia esistenza. Wolfgang Pauli mi aveva ipotizzato nel 1930, ma nemmeno lui era convinto. Disse che la mia scoperta avrebbe sconvolto la fisica! Ma io ho continuato a viaggiare inosservato, attraversando pianeti, stelle e intere galassie senza fermarmi mai. Poi, nel 1956, il grande momento: due umani, Clyde Cowan e Frederick Reines, mi hanno visto. Beh, non proprio me, ma le tracce che ho lasciato. Hanno costruito un esperimento vicino a un reattore nucleare, sperando di catturare uno di noi mentre interagiva con la materia. Una follia, se pensi a quanto siamo sfuggenti! Eppure, ci sono riusciti. Hanno osservato i prodotti della mia rara interazione con i protoni: un positrone e un neutrone. Cosa significa questo per me? Nulla. Io continuerò a essere ciò che sono, un’entità quasi senza massa che danza nell’universo, immune alla maggior parte delle forze. Ma per loro, gli umani, significa tutto. Ora sanno che esisto davvero. A presto Neutrino