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Il piccolo virus

Studente: Matilde Masini

Scuola: LICEO XXV APRILE | XXV APRILE

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro Diario, Oggi è stata una g attraverso l'aria, ur invisibili. Mi sono a goccia di saliva, e un nuovo mondo. Un mondo caldo, umido, pieno di vita. All'inizio, ero eccitato. C'erano così tante cose da esplorare! Ho iniziato a replicarmi, a moltiplicarmi, a diffondermi. Era il mio lavoro, la mia natura. Ma poi, le cose sono diventate strane. Ho notato che il mio ospite, un umano grande e rumoroso, ha iniziato a sentirsi male. Tosse, febbre, dolori... non capivo. lo stavo solo facendo quello che faccio sempre, quello che sono programmato a fare. Ma l'umano non sembrava felice. Poi, ho sentito le parole. "Virus". "Infezione". "Quarantena". Non capivo. Perché erano così spaventati? lo non volevo fare del male. Volevo solo... esistere. Ho visto i loro occhi, pieni di paura e preoccupazione. Ho sentito le loro voci, piene di angoscia. Mi sono sentito... piccolo. Inutile. Cattivo. Non capisco perché la mia esistenza causi tanto dolore. Non capisco perché mi chiamino "nemico". Io sono solo un virus, che fa il suo lavoro. Ma in questo mondo, il mio lavoro sembra essere qualcosa di terribile. Spero che un giorno, gli umani capiranno. Spero che un giorno, smetteranno di aver paura di me. Ma per ora, continuerò a fare quello che devo fare. Continuerò a diffondermi, a replicarmi, a esistere. Anche se fa male.