Studente: Deva Sabato
Scuola: LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO" | LICEO "MARZOLLA-LEO-SIMONE-DURANO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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1 aprile, ultima battaglia Oggi sento che è il giorno, il momento che ho sempre temuto. Lo percepisco nelle mie membrane, nelle proteine che costituiscono ogni parte del mio corpo invisibile. Sono una cellula immunitaria, una guerriera che combatte senza voce, senza occhi, senza nemmeno un volto. Da anni, silenziosa, ho pattugliato questo universo nascosto, un corpo che non conoscerà mai il mio sacrificio. Ricordo la prima volta che il nemico è arrivato, virale, impietoso. Le cellule infette si moltiplicano, come ombre velenose che si infiltrano nel nostro mondo. Ho visto sorelle cadere, dissolversi nel nulla dopo aver lanciato il loro ultimo attacco disperato. Non c’erano lacrime, solo il vuoto, il dovere che ci spingeva a non fermarci mai. Oggi però il nemico è diverso. Più forte, più insidioso. Le forze vacillano, eppure continuo a combattere, invocando aiuto, lanciando segnali di citochine, cercando di tenere viva la speranza. Altre guerriere rispondono, pronte a sacrificarsi per qualcosa che non vedranno mai. Il mio corpo ora cede, il mio tempo sta finendo, ma non è stato vano. La febbre è aumentata, il corpo si difende, e il mio ultimo respiro di combattente è la certezza che ho fatto parte di qualcosa di più grande. Se avessi una voce, direi solo: “Non ero nessuna, ma ho dato tutto.”