Studente: Maria Rigat
Scuola: "R.COTTINI"LICEO ARTISTICO STATALE | "R.COTTINI"LICEO ARTISTICO STATALE
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, Non ci crederai, ma ce l’abbiamo fatta: abbiamo finalmente cambiato casa. Sembrava impossibile, lo so, ma ora ti racconto. Avevo perso le speranze, lo sai, pensavo di rimanere intrappolato qui per sempre. Poi quando meno me l’aspettavo, una manna dal cielo: uno starnuto. Finisco nell’aria, sospeso in una gocciolina tiepida, finché un respiro emanato al momento sbagliato, mi porta dentro alle narici di uno sventurato con la mascherina abbassata. Il viaggio è stato duro, non sto neanche a dirtelo: muco viscoso, ciglia che cercavano di respingermi, macrofagi pronti a eliminarmi. Ma io non mi sono arreso. Dopo una lotta estenuante, trovo il mio obiettivo: il recettore ACE2. Mi posiziono, mi aggancio e – SBAM! -inietto il mio RNA. Sono al sicuro, posso finalmente moltiplicarmi. Siamo tantissimi, non posso crederci, stiamo colonizzando tutto. Ma, come sempre, la felicità dura ben poco: il sistema immunitario si accorge di noi. Linfociti, citochine, chi più ne ha, più ne metta. Febbre a 39 gradi, non esattamente la mia temperatura comfort, ci mancava solo quella. La storia si ripete. La tosse sbalza molti di noi fuori, è un calvario, ma non so come, io resisto; è una lotta all’ultimo starnuto. Finalmente la notte cala, la tosse rallenta, e il silenzio regna; sono sopravvissuto a un altro giorno. Domani sarà un’altra battaglia, ma per ora, penso di essermi guadagnato un po’ di meritato riposo. Con affetto, il coronavirus.