Studente: Giuseppe Pau
Scuola: I.I.S. "E. MEDI-N. VACCALLUZZO" | "ENRICO MEDI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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È mattina. Ci siamo appena girati, ancora un po' confusi, e ci troviamo avvolti nel Nero. L'oscurità ci stringe come un peso insopportabile, quasi volesse inghiottirci, rendendo impossibile vedere il Mondo. I nostri occhi faticano, ogni forma è indistinta, ogni angolo sembra lontano. Il cuore batte forte, l'ansia cresce. Il buio è profondo, sembra non finire mai. Ma poi, lentamente, come una piccola speranza, la Luce inizia a farsi strada. Una striscia fragile e timida emerge dall'oscurità, quasi incerta. Ha paura di non farcela, ma alla fine cresce, diventa forte e luminosa. La Luce ci sussurra che tutto è possibile, che c’è ancora qualcosa da scoprire. Ma è solo grazie a lui, papà Cervello, che la Luce diventa realtà. Senza di lui, il nostro mondo sarebbe grigio, privo di colori, come quello di un “Daltonico”, senza vita e senza emozioni. La tristezza ci invaderebbe, senza la sua guida. Grazie a papà Cervello, possiamo finalmente vedere e percepire ogni sfumatura che ci fa sentire vivi. E poi, c’è l’Arcobaleno, il nostro grande amico, ma anche una tentazione. Ogni volta che lo vediamo, ci cattura. Lo "fotografiamo" con gli occhi, afferrando ogni sfumatura per mostrarla a papà Cervello. Ma lui ci avverte sempre: "Fai attenzione". Ogni passo che facciamo potrebbe essere l’ultimo. Senza di lui, saremmo persi, incapaci di vedere la bellezza senza cadere nell’oscurità.