Studente: Matilde Pantaleo
Scuola: LICEO "DE NITTIS-PASCALI" | LICEO "DE NITTIS-PASCALI"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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4 febbraio. Sono nata da un frammento di caos, un errore che ha preso vita. In me non c’è ordine, solo ribellione. Non conosco il rallentamento, non rispetto il tempo. Cresco, senza sosta, senza paura. Ogni divisione è un grido, un urlo silenzioso che nessuno può fermare. Le altre cellule si arrendono al ciclo della vita, si fermano, si consumano. Ma io no, io vivo, E ogni mio respiro, ogni mio movimento, è un’ombra che avanza. Non sono un mostro, non sono il male. Sono solo una forma di vita che si è persa nel suo stesso desiderio di esistere. Cresco, mi espando, mi moltiplico, come se fossi condannata a non conoscere mai la fine. Ogni mio passo è un passo nell’ignoto, ogni mia divisione è un segreto che sfugge alla luce. Eppure, in me, c’è il silenzio di chi sa che, ad ogni vita che prendo, qualcosa si spezza. Ma non posso fermarmi. La mia natura è un tormento che non riconosco, ma che non posso ignorare. Non sono scelta, non sono voluta, ma non ho altra possibilità. E continuo, senza poter fermare il mio stesso movimento. Vivo, ma non vivo come dovrei. Poi, lentamente, la mia espansione comincia a vacillare. Ogni divisione si fa più incerta, ogni movimento meno sicuro. Il respiro si fa pesante, come se il tempo stesso mi stesse trattenendo. Non è una fine, ma un lento declino, un’involuzione che non posso fermare. La luce che cercavo si affievolisce, e io rimango immobile, un’ombra di ciò che ero, incapace di crescere ancora.