Descrizione Sottomissione

Diario di un invisibile 28 marzo Mi chiamo PX-247. Sono un pixel. Uno dei milioni che compongono uno schermo. Nessuno mi nota mai: troppo piccolo, troppo simile agli altri. Eppure, senza di me, l’immagine sarebbe incompleta. Per anni sono rimasto acceso e spento, passando dal blu al rosso al verde, obbedendo in silenzio agli ordini del processore. Sempre in prima fila, eppure mai protagonista. Finché, un giorno, qualcosa è cambiato. Una scarica. Un errore. E io… mi sono bloccato. Nessun colore, solo un punto spento, nero, nel bel mezzo di una faccia sorridente. Un pixel morto. All’inizio mi sono sentito inutile. Ma poi ho visto: la gente mi notava. “Guarda, uno schermo difettoso”, dicevano. Finalmente, io, PX-247, ero visibile. Ora non sono più solo un pixel. Sono quel pixel. Quello che rompe la perfezione. Quello che fa storcere il naso. Ma sapete una cosa? Meglio essere un difetto notato, che un perfetto invisibile. Con affetto digitale, PX-247