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OLTRE IL TEMPO

Studente: Elisabetta Somigli

Scuola: VITO VOLTERRA | VITO VOLTERRA

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro diario, Sono un tachione, una particella strana, un mistero del cosmo. Non esisto come gli altri. Non mi rifiuto di viaggiare più veloce della luce; anzi, è la mia natura, ma più che un vantaggio, essere un tachione è una condanna. Sono sempre destinato a correre verso il futuro, mentre, allo stesso tempo, il passato mi sfiora continuamente. Oggi ho vissuto qualcosa di curioso. Stavo sfrecciando nel vuoto cosmico, come al solito, più veloce di quanto possa una particella “normale”. Un secondo per me è come un’era per voi, ma non importa: continuo a galoppare lungo il filo del tempo, e ogni istante mi sembra eterno eppure irrilevante. Poi, improvvisamente, sono passato attraverso un buco nero, uno di quelli che risucchiano la luce e anche me. Ho sentito il tempo allungarsi, come se stessi entrando in un’altra dimensione. Ho visto i fili della realtà sfaldarsi attorno a me, dove il futuro e il passato si mescolavano in un caos di possibilità infinite. Senza preavviso mi sono trovato catapultato nel passato. Non ero più il tachione che correva verso l’infinito: ero intrappolato in un loop temporale. Ogni passo che facevo, vedevo qualcosa che non avrei dovuto vedere, eppure non potevo fermarmi. Alla fine, sono riuscito a scappare, come sempre, ma ogni volta mi chiedo: cosa sarebbe se non dovessi sempre inseguire il futuro? Se potessi scegliere il mio cammino invece di essere un prigioniero del tempo? Per ora, continuo il mio viaggio e il tempo, per me, non esiste.