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Senza di me, nulla esisterebbe: la mia avventura nel cosmo infinito

Studente: Alessandro Manzuoli

Scuola: I.I.S. "FILETICO" FERENTINO | MARTINO FILETICO

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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Caro diario, mi chiamo Bosone di Higgs, ma forse mi conosci come la particella di Dio. Sono una particella fondamentale, ma invisibile, che svolge un ruolo cruciale: conferire la massa alle particelle che attraversano il campo di Higgs. Oggi voglio raccontarti una mia avventura. Era un giorno come tanti nel vasto mondo invisibile che è il mio regno, ma sapevo che qualcosa di importante stava accadendo. Gli scienziati del CERN al Large Hadron Collider (LHC) avevano accelerato i protoni a velocità vicine a quelle della luce e ogni collisione tra di essi generava una cascata di particelle. L’obiettivo era trovarmi. Gli esperimenti ATLAS e CMS erano pronti a scrutarmi nei minimi dettagli. Le collisioni si susseguivano, ma non arrivavano segnali chiari. Ogni volta che pensavano di avermi trovato, si rivelava solo un'illusione. La tensione cresceva. I fisici erano stanchi, ma non mollavano. Continuavano a cercare un segnale che mi identificasse. In un giorno del 2012 ci fu il picco! Un aumento di energia che non poteva essere ignorato. Avevo rivelato la mia presenza dopo decenni di ricerca. In quel momento, il CERN esplose di gioia. La mia scoperta è stata storica. Non solo ho confermato la teoria del campo di Higgs, ma sono diventato il punto di partenza per nuovi studi. Gli scienziati mi hanno usato per comprendere meglio la massa delle particelle, per esplorare fenomeni misteriosi come la materia oscura e per svelare gli enigmi che una volta sembravano irrisolvibili.