Studente: Denise Shima
Scuola: I.I.S. "ENRICO FERMI" - POLICORO | L.SCIENT. "ENRICO FERMI" -POLICORO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, sono una cellula. Una di quelle che si nascondono nei posti più impensati, in ogni angolo del corpo umano. Oggi ho avuto una giornata un po’ speciale, se posso dire così. Mi chiamo cellula epiteliale, ma la verità è che sono una di quelle che nessuno si prende mai il tempo di guardare. Eppure, per un attimo, ho sentito che tutto stava cambiando. Era un giorno come tanti, la mia routine era sempre la stessa: dividermi, riprodurmi, difendere il corpo da eventuali intrusi. Poi, all'improvviso, qualcosa di inaspettato: un virus. Piccolo ma terribilmente determinato. Si è avvicinato alla mia membrana, e in un attimo mi sono sentita invasa. Non ero pronta, non avevo visto arrivare nulla. Il panico mi ha sopraffatta, i segnali di allarme sono partiti, e con loro le cellule vicine hanno cominciato a muoversi, a lanciarsi all’attacco. Ma il virus era astuto, sapeva come muoversi, come infiltrarsi. Le difese del mio corpo sembravano impotenti di fronte alla sua forza. Ogni tentativo di lotta sembrava vano. Il suo arrivo era il caos, un intruso che distruggeva tutto ciò che aveva di fronte. Poi, all’improvviso, un nuovo arrivo: una cellula T. Un soldato del sistema immunitario. In un battito di ciglia, ha colpito il virus, distruggendolo. La mia paura si è dissipata, e la calma è tornata. Non sono una grande eroe, né una creatura da ammirare, ma ho imparato che anche una cellula come me, piccola e nascosta, può vivere momenti di tensione. Alla prossima.