Studente: Giovanni Patruno
Scuola: LICEO "CARLO CAFIERO" | LICEO "CARLO CAFIERO"
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, Non ne conosco il motivo ma oggi non mi sono risvegliato nel mio solito muschio umido, dove di solito sguazzo felicemente. Come ben sai sono un tardigrado e dovrei essere lì, però per qualche strano motivo mi sono risvegliato in un immane vuoto. Ti devo dire, all'inizio sembrava anche bello lassù, ma non c'era nulla, solo spazio, infinito spazio senza cibo. Solo un grosso pezzo di ferro e tante piccole luci lontane colmavano quel l'immensità di niente; mi chiedo se possa mangiarle, non saprei, ci proverò e poi ti farò sapere, spero siano commestibili. Oltre la mancanza di cibo, c'era un'altra cosa che mi spaventa ancora molto, non so se avrei dovuto menzionarla all'inizio, sembra davvero pericolosa: c'è una grossa palla rossastra a cui mi sto avvicinando molto, molto, molto lentamente, da cui però partono dei raggi che sembrano un tantino dolorosi. Certo non è la mia prima volta in una situazione simile, per esempio, credo di avertelo raccontato, una volta mi hanno congelato per 30 anni, poi mi hanno anche bollito, pressato, irradiato con raggi gamma, UV, ma questa volta, oh, questa volta mi sembra un pochetto esagerato. Fatto sta che poche ore fa ho incontrato un altro tardigrado che a quanto pare era con me sul pezzo di ferro molto grande. Non parla molto sembra che stia dormendo. Mentre sto scrivendo sono molto vicino alla palla, è molto calda, non credo di riuscire a farcela stavolta... Sai diario, a me sarebbe semplicemente bastato nuotar e mangiar.Addio.