Studente: Roberta Trizzino
Scuola: LICEO SCIENTIFICO ANNESSO CONVITTO | LICEO SCIENTIFICO ANNESSO CONVITTO
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Mi chiamo N-724, ma gli umani mi chiamano neutrino. Sono una particella elementare, quasi senza massa, e viaggio alla velocità della luce. Non ho carica elettrica, quindi attraverso tutto: stelle, pianeti, persino voi, senza che ve ne accorgiate. Sono un fantasma, un’ombra dell’universo. Ma oggi, per la prima volta, qualcosa è cambiato. Sono nato nel cuore di una supernova, una stella esplosa milioni di anni fa. Da allora, ho vagato per la galassia senza mai fermarmi. Fino a ieri. Mentre attraversavo la Terra, ho sentito uno strano tremore: un gigantesco rivelatore sotterraneo, pieno di acqua ultra-pura, mi stava… osservando? No, impossibile. I neutrini non interagiscono con nulla. Eppure, per un istante, ho avuto paura. Ho accelerato, cercando di fuggire, ma qualcosa mi ha fermato. Un nucleo atomico, laggiù nel liquido, ha assorbito la mia energia. Per la prima volta in miliardi di anni, ho lasciato un segno. Un lampo di luce blu, un segnale che gli scienziati hanno captato. "Interazione rilevata!" hanno gridato. Io, però, non ero più lo stesso: mi ero spezzato, trasformato in altre particelle. Ora so che la mia esistenza non è del tutto invisibile. Forse un giorno, altri neutrini come me verranno catturati, e gli umani capiranno i segreti delle stelle che ci hanno creato. Io, intanto, scomparendo, ho lasciato un messaggio nell’oscurità: "Eccomi. Sono passato di qui."