Studente: Emanuele Carillo
Scuola: L.CL.A.DIAZ -OTTAVIANO- | L.CL.A.DIAZ -OTTAVIANO-
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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18 marzo 2025 Caro diario, sono nato nel cuore di una stella morente, in un’esplosione di luce e fuoco. Un ultimo battito cosmico, e poi il buio. Da allora, viaggio. Nessuno mi ha visto partire, nessuno mi vedrà arrivare. Sono un neutrino, una particella senza peso, senza voce, senza volto. Attraverso galassie senza lasciare traccia. Ho superato pianeti abitati, mondi sconosciuti, stelle gigantesche che ardono nel vuoto. Nessuno si accorge di me. Anche sulla Terra, dove passo miliardi di volte ogni secondo, le persone vivono ignare. Sfioro i loro corpi, attraverso le loro case, mi insinuo nei loro sogni, ma resto un fantasma. Invisibile, silenzioso, dimenticato. Oggi, però, qualcosa è cambiato. Ho sentito un fremito, un’energia improvvisa. Per un attimo, ho esistito davvero. Un atomo mi ha fermato, un contatto impercettibile ma reale. In un laboratorio sotterraneo, nascosto sotto montagne di roccia, un rivelatore ha catturato la mia presenza. Qualcuno, per la prima volta, ha visto il mio passaggio. Io, il nulla che si muove, ho lasciato un’impronta. Ma il viaggio continua. Sempre avanti, sempre solo. Mi chiedo se esista un luogo dove un neutrino possa fermarsi, un punto d’arrivo nel vuoto infinito. Forse no. Forse sono destinato a vagare per sempre. Eppure, in quell’unico istante di esistenza, ho sognato di essere visto. E a volte, un sogno è tutto ciò che serve per sentirsi vivi.