Studente: Estel Avdullai
Scuola: IS DANTE ALIGHIERI | DUCA DEGLI ABRUZZI
Sfida: 3 | Narrare la Scienza
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Caro diario, sono un frammento di codice genetico, un virus. Non ho coscienza, non provo emozioni. Non sono vivo, mi adatto ai cambiamenti mutandomi: sono un vagabondo che cerca di sopravvive. Sono sempre in continuo viaggio, la mia vita è un continuo lottare per sopravvivere. Basta un respiro, un colpo di tosse, e vengo espulso nell’aria. Per pochi istanti fluttuo, poi atterro su una mano. Un contatto, un gesto distratto, ed entro in un nuovo corpo. Nel nuovo copro in cui sono entrato tutto è ostile. Il sistema immunitario mi attacca cercando di distruggermi ma io sono piccolo e posso mutare. Quindi trovata una cellula mi attacco alla sua superficie e la inganno. Lei non sospetta di nulla e mi accoglie. Usando i suoi stessi meccanismi mi replico e la trasformo nella mia fabbrica personale per moltiplicarmi sempre più velocemente. Poco a poco l’organismo inizia a cedere, la febbre sale e la mente dell’ospite è confusa. Io continuo a moltiplicarmi restando indifferente ai deboli battiti del cuore dell’ospite. Il suo sistema immunitario non è abbastanza forte: gli organi smettono di funzionare, il respiro si ferma e il corpo è silenzioso. A contrapporsi a quel silenzio sono i pensieri della mia mente e mi trafigge una domanda: tutto ciò ha un senso? Adattarsi per sopravvivere ha un senso? Ma non ci penso troppo perché in fin dei conti sono solo un frammento di codice incapace di rispondere.