Dettaglio Sfida sottomessa

Diario dell'Inquinamento luminoso - la colpa della mia esistenza

Studente: Leonardo Avallone

Scuola: LICEO STATALE "ETTORE MAJORANA" | L.SC.E.MAJORANA-POZZUOLI-

Sfida: 3 | Narrare la Scienza

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14/03/2025 Caro diario, oggi riflettevo sulla mia esistenza, tanto invisibile all’occhio umano quanto presente costantemente. Ricordo bene quando nacqui, parallelamente alla diffusione delle prime luci, le insegne a neon, i lampioni… Più le luci si accendevano, più diventavo forte: il buio pesto, l’oscurità, stavano diventando solo un’illusione. Progressivamente il mio essere invisibile si moltiplicava, sempre più velocemente, senza che nessuno se ne rendesse realmente conto. Come un velo, una soffice coperta, andavo a coprire i cieli stellati sopra le città. Le persone non si rendevano conto di come stesse cambiando il mondo, non si accorgevano come la luce del cielo svanisse sempre più velocemente. Paradossalmente le metropoli, sempre più illuminate, sembravano sfidare la notte. La gente camminava sotto il mio cielo opaco, ignara. Ero il solo a sapere cosa stesse realmente accadendo. La magnificenza del buio, il respiro della notte, stavano lentamente scomparendo. A volte, però, in momenti di silenzio (come oggi), sento una grossa colpa che mi smembra. Sebbene nella mia giovinezza fossi costantemente intento a sfruttare minimo bagliore che si accendeva come spinta per la mia crescita, ora riesco a scorgere solo il segno del danno che ho causato. Saper che le stelle non brillan più negli occhi vitrei volti al cielo, che gli animali notturni non sappiano come orientarsi e fiori notturni quando sbocciare… mi sradica il cuore. Intanto resto qui, invisibile. In eterno.