L’Antropotecné

di Daria De Biase , Lorenzo Idolo

L'”Antropos”, l’uomo, si fonde con la “Tecné”, il prodotto dell’uomo. Abbiamo realizzato il busto di un cyborg dal volto umano, sensibile, vivo, e inumano, insensibile, artificiale. La differenza è sottolineata dall’uso dei colori: l’uomo ha il tono dell’argilla, della terra, della natura; il non-uomo quello freddo dell’acciaio.
C’è da chiedersi: dove finisce l’uomo e dove inizia l’artificio? Oramai non lo sappiamo più. La tecnologia è entrata a far parte a nostra essenza, del nostro codice genetico: basti pensare ai passi da gigante che la scienza ha fatto nelle modifiche al DNA. Possiamo guarire, possiamo prevenire, possiamo cambiare. Cosa ci resta di naturale, allora? Siamo sicuri di essere davvero natura? Lavorando sul DNA con la tecnologia, arriveremo forse a modificare cosa siamo e cosa potremmo essere?

Docenti: Alessandra Amodio

Scuola: Liceo Classico Vittorio Emanuele II – Napoli

In mostra nella tappa:

  • Napoli (2023-2024)