Eclipse

di Martina Sophie Caruso , Chloe Rose Franchini , Matilde Verdelli

Grazie all’esperimento di Isaac Newton sappiamo oggi che la luce è una sostanza eterogenea. Egli fece un foro in una delle pareti della sua camera buia, attraversato da un raggio di luce diretto in un prisma che la divise nei vari colori dello spettro (fenomeno dato dalla rifrazione della lunghezza d’onda).
L’opera da noi proposta è analoga a quest’ultima.
Si tratta di un contenitore cuboidale con specchi frammentati, al centro il prisma.
In assenza di luce, com’è risaputo, non si può distinguere alcun tipo di colore nell’osservazione di un certo ambiente e similmente, l’animo umano può perdere sè stesso nel buio della violenza, della mancanza di quella stessa luce che è metafora diretta di amicizia, amore salvifico. Quando però questa illumina le nostre vite, porta con sé chiarezza. É ora possibile distinguere i colori, assimilati alla molteplicità dei significati dati da chi osserva. Ricordiamoci che senza luce non esisterebbero il colore, la vita, la gioia della vita stessa.

Docenti: Ermanno Imbergamo , Luigi Mirri

Scuola: Liceo Scientifico Galilei – Perugia

In mostra nella tappa:

  • Perugia (2023-2024)