3rd edition 2020-2022
L’evanescenza del ricordo tra gli schemi ferrei della scienza
di Filippo Valpreda , Ilaria Prette , Daria Nesterova
Noi siamo il nostro passato, le memorie i ricordi, noi siamo sensazioni e casualità, eppure tutto quello che percepiamo è regolato dal nostro cervello. È risaputo che i ricordi si sviluppano soprattutto quando avviene un cambiamento, che provoca nel cervello la creazione di nuovi percorsi cerebrali; tuttavia il loco preciso dove questi vengano immagazzinati è ancora sconosciuto. È quindi con questa idea che abbiamo concepito questa struttura in filo metallico composta di più forme legate tra loro che rappresentano le nostre cellule cerebrali e gli assoni che le collegano. Su alcune si trovano delle foto raffiguranti ricordi ed eventi del singolo ma anche dell’umanità, mentre altre estremità sono pronte ad ospitare altri. L’opera può anche essere vista come la “crescita” individuale e personale della nostra persona in seguito agli eventi che viviamo. Era nostro interesse anche collegarci ad una branca della scienza ancora poco esplorata e complessa: l’epigenetica, secondo le cui teorie, alcuni avvenimenti, soprattutto traumi, possono portare delle variazioni ereditabili nel corredo genomico. L’opera non intende essere un modellino, ma rappresentare l’incertezza che si cela dietro a questa branca di studi, l’inafferrabilità di questi temi che sono per l’uomo tanto oscuri quanto fondanti.
Docenti: Elisa Gentile , Beatrice Pirocca
Scuola: IIS Majorana di Moncalieri – Torino
In mostra nella tappa:
- Torino 2022