2011

di Edoardo Marsilio , Jie Li

Perché questo titolo? 

Per prima cosa stiamo parlando dell’ anno 2011. Infatti in quell’ anno dopo il disastro nucleare di Fukushima, si crearono delle tensioni riguardante il recente piano di riattivazione del piano nucleare italiano e si decise di includere, nel referendum di giugno il quesito sull’abrogazione delle recenti norme che consentivano la produzione di energia elettrica nucleare.

Quale è il soggetto dell’opera?

L’opera rappresenta il cono di un reattore nucleare in funzione in tutt’uno con la natura.  Vogliamo far capire come il nucleare non sia una forma di energia spaventosa e da eliminare ma una nostra possibile alleata. Per questo, da un lato è stata rappresentata come un vaso per il fiore, quindi invece di distruggere l’ambiente lo fa prosperare 

Perché parlare di questo controverso argomento?

Vorremo ispirare nell’ osservatore una riflessione riguardante l’energia nucleare. È giusto non utilizzare l’energia nucleare?  Noi siamo convinti che l’energia nucleare potrebbe avere, se gestita al meglio, un’ influenza benefica nella lotta contro il cambiamento climatico.  Le nuove generazioni di reattori a fissione sono estremamente efficienti e stabili per cui questa forma di energia non andrebbe scartata del tutto.  Inoltre non bisogna dimenticarsi che alcune fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico, per loro natura producono un’ output di energia discontinuo; per questo motivo c’è bisogno di una terza fonte più controllabile. Invece di conferire questo ruolo a impianti termoelettrici tradizionali, lo si può attribuire ad una moderna centrale a fissione. Tuttavia, potrebbe essere troppo tardi per riattivare tale piano 

Conclusione

Speriamo che la nostra opera sia stata in grado di ispirare nuove riflessioni riguardanti non solo l’energia nucleare, ma anche su l’enormità del cambiamento climatico e i vari approccio con cui può essere fermato. 

Docenti: Deborah Napoli

Scuola: Liceo Statale “A. Cornaro” – Padova

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