2nd edition 2018-2020
An Endless Wonder
di Chiara Cecchet , Chiara Foieni , Maddalena Tasca
L’uomo è un ricercatore, un grande ricercatore; deve scavare e cercare delle risposte a domande che inevitabilmente sorgono di fronte all’infinita complessità della realtà e al mistero di sé.
L’uomo da sempre indaga, lo fa incessantemente e con strumenti diversi. Ma esattamente cosa sta cercando l’uomo in mezzo a questa vastità che un po’ spaventa? C’è un punto di arrivo in questa ricerca? Siamo consapevoli della meta per la quale ci stiamo muovendo o forse c’è un motore più grande, un comune denominatore a tutti i tipi di analisi?
Siamo parte di una realtà complessa, che ci comprende; eppure, se anche siamo una parte minuscola di questa, siamo capaci di muoverci secondo una linea verticale, analizzando l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Ma c’è un altro aspetto oltre a quello di indagare in profondità e in estensione ed è il fatto che la realtà è un cosmo, è un insieme ordinato di enti, dove l’uno è in perfetta correlazione con tutti gli altri. Un numero sbagliato dentro un’equazione per costruire un ponte non rischia di farlo crollare? Allo stesso modo, una nota sbagliata o anticipata dentro una sinfonia non distorce la sua armonia?
Anche l’uomo segue questo processo: prova a trovare il senso cercando di inserire se’ dentro qualcosa di più grande e lo fa con metodi diversi. Allora tutti i linguaggi, dalla musica, all’altra alla scienza, concorrono a questo scopo, a individuare il particolare spazio che compete all’uomo all’interno di meccanismi universali e per la maggior parte a noi ignoti. La scienza non è in questo senso più corretta della letteratura o della musica, e nemmeno viceversa.
Nella ricerca del suo posto nell’universo l’uomo, con questi strumenti a sua disposizione, si avvicina a una dimensione più ampia che in fondo è scolpita nel suo essere.
L’opera si costituisce in tre parti principali: uno specchio, un filo intricato e una lastra di vetro su cui sono state scritte formule, frammenti di uno spartito, dunque, i diversi linguaggi con cui l’uomo cerca di decifrare i codici criptici del reale. I fili intricati rappresentano la complessità del reale che l’uomo cerca di raccordare attraverso l’individuazione di legge armoniche. L’ultimo elemento, lo specchio, permette di osservare il proprio volto sovrapposto alle formule e al groviglio di fili, in quanto l’uomo, l’unica parte di universo consapevole di sé stessa, non è esonerato da questa complessità ma ne fa strutturalmente parte.
Docenti: Luca Bollea , Alberto Maffeo
Scuola: Liceo Artistico Sacro Cuore – Milano – Milano
In mostra nella tappa:
- Milano 2019
- Esposizione nazionale II edizione (2018-2020)