De Ignoto

di Giacomo Palladino , Coronato Zaira , Giuseppe Lapenta

Come nella ‘Creazione di Adamo’ del Buonarroti, gli indici delle mani del Creatore e del Creato non si toccano lasciando nell’osservatore un senso di vuoto, così davanti ad un buco nero è il terribile fascino dell’ignoto a sedimentare nel cuore di chi lo ammira. Nell’opera, da noi presentata, viene tradotto in testo,” ignotus”, il concetto di gravità infinita in un punto, dove nemmeno la luce può uscire, scompare tutto, deformando lo spazio-tempo. La sua gravità è talmente forte da inghiottire tutto, luce compresa, nel proprio baricentro (la lettera “O”). Il punto di vista dell’osservatore vede la sua progressiva caduta verso l’incognito. La scelta del nero nasce dalla necessità di adoperare un non-colore e l’effetto riflettente dello specchio posto in posizione respiciente le lettere, rappresenta l’ignoto che riflette se stesso. La scelta cromatica è anche veicolo per ispirare nell’osservatore il deformarsi dello spazio e del tempo. Dopo l’orizzonte degli eventi è tutto oblio.

Docenti: Nunzia Casale

Scuola: Liceo Scientifico “Pisacane” – Potenza

In mostra nella tappa:

  • Potenza (2023-2024)