RES EXTENSA
di Samuele Manfrin , Davide Pietro Tirone
Siamo da sempre abituati a considerare l’arte come traccia indelebile del nostro passaggio sulla Terra: la Sistina di Michelangelo o la Maddalena del Caravaggio sono opere che hanno assicurato i loro artisti alla storia.
Ma come poter pensare che esse, a distanza di anni, non mutino nell’aspetto?
Del resto, l’unica qualità che possiamo attribuire con certezza alla materia (insegna Cartesio) è la sua capacità di estendersi nello spazio: tutto il resto, dal colore alla consistenza, è ugualmente soggetto al rovinoso scorrere del tempo; anche l’arte, dunque, è destinata a perire, corrosa dall’edace pioggia degli anni che ricadono su di essa.
Cosa cambierebbe, allora, da una nuova Gioconda a questa nuda tela bianca?
Ecco però che, se da un lato la dimensione artistica non va oltre il labile sfogo delle nostre più profonde emozioni, la scienza riesce invece a indagare le verità certissime alla base dell’Universo, aiutandoci a immergerci in quella realtà di cui facciamo inevitabilmente parte.
Docenti: Monica Di Natale
Scuola: IIS Copernico Luxemburg – Torino
In mostra nella tappa:
- Torino (2023-2024)